Yiddishe shamanik art

Difficile definire lo stile con cui esordisce nel 2007 questo eccentrico artista praghese d'origine uzbeca. Immagini poetiche e ironiche allo stesso tempo di animali totemici, temi naturalistici in riduzione geometriche, ritratti e figure d'origine o ispirazione asiatica, anzi, a suo dire, sciamanica, ma tutti con forte impatto visivo e coloristico. Acquarelli che il più delle volte appaiono come stampe impresse su superfici irregolari, alterate da tracce precedenti, quasi palinsesti riciclati o pergamene sbiadite; opere con titoli che intersecano uzbeco, yiddish, inglese maccheronico, russo e spagnolo, creando a volte raffinati giochi di parole o di senso messi a contrasto con un’impostazione della visione pittorica di giocosa limpidezza. Ma sullo sfondo di questa pittura sciamanica c'è proprio questo - attraverso i simboli e i segmenti materici che vengono antropomorfizzati o attraverso le forme del mondo animato e vivente riportati sul piano simbolico dall’appiattimento geometrico e con la dichiarata iconizzazione dell'immagine - si realizza lo scontro costante tra i piani sovrapposti di segni e i significati da cui scaturisce un paradigma di lettura sempre divertente e trascinante, un discorso le cui suggestive implicazioni simboliche non pregiudicano e anzi valorizzano l'apparente semplicità del messaggio visivo. (Cristina Bongiorno)










aquarell

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ptichka ii

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